DISCARICA RAFFINERIA METALLI CAPRA SLITTA LA COPERTURA

 CORRIERE DELLA SERA - BRESCIA/CRONACA

Discarica Capra, slitta la copertura: altre quattro cisterne per il percolato

Soluzione tampone a Capriano: mancano ancora i fondi per cementificare il sito radiattivo

di Pietro Gorlani

 Dal 31 maggio alla discarica Metalli Capra di Capriano del Colle, contenente 82.500mila tonnellate di scorie a bassa radioattività (pari a un miliardo di Becquerel), verranno installate altre quattro cisterne da trenta metri cubi per raccogliere il percolato, visto che i pozzetti sono ormai pieni, come acclarato da Arpa a gennaio. Un intervento tampone che la curatela fallimentare dell’omonima ex fonderia pensava di evitare, visto che per l’autunno era prevista la parziale cementificazione del sito. Ma senza la disponibilità dei fondi ministeriali e la mancata vendita all’asta dei due stabilimenti di Castel Mella e Montirone, «questo intervento è destinato a slittare in là con il tempo, così abbiamo deciso di concerto con il Prefetto ed Arpa di dar corso al piano stilato dalla Prefettura due anni fa: oltre alle due cisterne già installate ne posizioneremo altre quattro da 30 metri cubi l’una, per una spesa di 160mila euro» conferma l’ingegner Carlo Gorio, consulente ambientale dei curatori fallimentari.

Il 23 aprile è arrivato l’ok del giudice delegato in quanto il residuo di cassa nella disponibilità della curatela (Metalli Capra è fallita nel gennaio del 2019) non può essere speso senza autorizzazione, La messa in sicurezza progettata da Arcadis è slittata anche perché a marzo non sono stati venduti all’asta i capannoni che Metalli Capra ha a Castel Mella (la base di gara era di 22,7 milioni) e di Montirone (7,7 milioni); non ha aiutato il fatto che anche al loro interno ci sono fusti contenenti scorie a bassa radioattività (8,8 tonnellate nel primo sito e 3,8 ton nel secondo). Eppure gli acquirenti non dovranno farsi carico della discarica radioattiva, scorporata dalla vendita.

Il prefetto Attilio Visconti, che sin dal suo arrivo a Brescia nel marzo 2019 ha lavorato per velocizzare gli interventi sul sito (fino a due anni fa il percolato veniva portato al depuratore Asmia di Mortara) non è felice dei ritardi: «Sono stati fatti troppi proclami», dice in riferimento agli annunci dei lavori imminenti. E assicura che le nuove cisterne garantiranno il raccoglimento del percolato che presenta livelli di radioattività sempre inferiori ai limiti di legge (1 Becquerel/chilo). Il viceprefetto Stefano Simeone, che è stato anche commissario prefettizio a Capriano, dettaglia lo stallo giuridico in cui ci si trova: «Il ministero dell’Ambiente ha stanziato un milione per la discarica Capra, milione girato al ministero dell’Interno dove si sta creando un apposito capitolo di spesa ma serve l’ok del ministero dello Sviluppo Economico». E così si è perso un anno e mezzo. La notizia positiva è che per Capriano, dopo le pressanti richieste di Prefetto, Regione e diversi parlamentari, dovrebbero arrivare altre risorse del fondo di rotazione nazionale da 15 milioni per i siti a bassa radioattività. «Sono i fondi non spesi in altri siti» aggiunge Simeone. Fondi attesi dalla curatela per procedere alla copertura della discarica: il progetto completo costerebbe 8 milioni ma con meno della metà dei soldi «si effettuerà o la copertura superficiale e non gli interventi laterali — chiarisce Simeone — che comunque sarebbe in grado di risolvere il problema per 5 anni. Dovremo anche capire chi gestirà l’appalto di gara, se il Comune, la Provincia; di certo non può essere la prefettura che non ha le competenze». E forse è il caso anche di iniziare a capire chi gestirà in futuro il sito, una volta messo in sicurezza e uscito dalle competenze dei curatori fallimentari. Difficile possa farlo un comune di 5mila abitanti (il comune di Brescia, ben più grande, se ne guarda bene dall’entrare in possesso della Caffaro) e non può essere per sempre la Prefettura.

Novità anche per quanto riguarda il monitoraggio del percolato (acqua piovana che ruscella sul sito e lava sostanze nocive). Nel piezometro 12, a valle della discarica (azienda agricola Gatti), Arpa ha notato abbassamenti anomali anche di decine di decimetri senza che questo venga estratto o evapori (è inverno). Per scongiurare che possa essere finito in ambiente servono altri monitoraggi, che Arpa farà in sinergia con la curatela a giugno. Va però detto che a monte della discarica (abitato di Capriano) non è stata trovata alcuna traccia di radioattività; nemmeno a valle (dove però è alto il potassio); i residui anomali di Cesio 137 (sempre inferiori ai limiti per l’acqua potabile) sono per ora limitati al sedime sotto la discarica.

23 maggio 2021 | 11:34

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