L'assessore Regionale ha visitato il sito sul Montenetto: il progetto per la messa in sicurezza del materiale radioattivo c'è, ma mancano ancora i fondi necessari.
Al momento la messa in sicurezza della Metalli Capra, l'ex discarica radioattiva sul Montenetto contenente 80mila tonnellate di scorie contaminare al Cesio 137, è ancora lontana. Mancano ancora i fondi, 5 dei 6 milioni necessari per costruire il capping sul sito e isolare il materiale pericoloso, e nessuno si è ancora fatto avanti per aquistare i capannoni di Montirone e Castelmella, complici i fusti contenenti le scorie (da smaltire) ancora presenti in loco. Ma l'attenzione sul sito è tutt'altro che spenta e qualche passo avanti, illustrato questo pomeriggio dall'assessore regionale all'Ambiente e al Clima, Raffaele Cattaneo, dal viceprefetto Stefano Simeone, alla presenza dei sindaci del territorio, di Arpa, della Curatela e del Consorzio dei vini, è stato fatto.
Metalli Capra: "Non è una situazione di pericolo"
"Questo è un sito a bassa radioattività, la situazione non è semplice ma non c'è una situazione di pericolo: questo territorio ha diritto a non sentirsi discriminato", ha commentato Cattaneo, illustrando le problematiche che investono il sito. A preoccupare maggiormente in questi anni è stata la continua produzione di percolato, che fino a pochi anni fa veniva portato al depuratore di Mortara e che ora, date le nuove leggi che hanno abbassato il livello di radioattività ammesso, nessuno vuole prendersi in carico (per non parlare dei costi spropositati per portarlo all'esterno per il trattamento): per risolvere il problema la Regione, in accordo con Arpa Lombardia, a maggio ha installato altri 4 silos per la raccolta, per un totale di 8. Una soluzione temporanea, che comunque a ora garantisce il contenimento dell'acqua contaminata.
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