ASSEMBLEA PUBBLICA INIZIO LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DISCARICA EX METALLI CAPRA

 


Bonifica dell’ex Metalli Capra: «Il risultato di un lavoro di squadra»

Salvatore Montillo - Giornale di Brescia 11/12/2024

Le istituzioni hanno ripercorso in un’assemblea pubblica quanto fatto. Il sindaco di Capriano Sala: «Incontro storico»

Il sindaco di Capriano del Colle, Stefano Sala, ha introdotto la serata parlando di «incontro storico», nonostante la scarsa partecipazione da parte dei cittadini: stasera nella sala del Consiglio comunale se si escludono le istituzioni, i sindaci dei paesi vicini e gli ex operai della Metalli Capra, i residenti di Capriano si contavano su due mani.

Rischi

L’aveva promesso a suo tempo di indire un’assemblea pubblica per spiegare nel dettaglio che cosa succederà sul Monte Netto nei prossimi diciotto mesi, e ha mantenuto la parola: l’avvio della messa in sicurezza della più grande discarica italiana di materiale ferroso contaminato da Cesio 137, di proprietà dell’ex raffineria fallita nel 2019, meritava un momento di condivisione di tutto l’iter e il lavoro che ha portato a questo risultato.


Per questo motivo il sindaco ieri ha invitato tutti gli enti che hanno reso possibile la conclusione positiva di una lunga storia, cominciata trentacinque anni fa con la nascita della discarica, continuata poi con la necessità di mettere in sicurezza il materiale contaminato, che ha dovuto fare i conti infine con il fallimento della Metalli Capra, che ha lasciato tutti col fiato sospeso, con il rischio cioè che sul Monte Netto rimanesse un bubbone abbandonato, nonostante l’estrema preoccupazione per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

Con la Prefettura

Ma così non è stato grazie alla prefettura di Brescia, rappresentata dalla vice capo di gabinetto Anna Frizzante, dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, per cui c’erano Fabio Cambielli, oggi direttore generale regionale dell’agenzia, e Luisa Pastore, direttore del dipartimento bresciano dell’Arpa, Giorgio Maione, assessore all’Ambiente della Regione, e alcuni rappresentanti di Arcadis, la società chiamata a realizzare il bunker intorno al quale saranno tombate le 82.500 tonnellate di materiale ferroso radioattivo.


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