GIORNALE DI BRESCIA - Cronaca 08/12/2024
Articolo di Salvatore Montillo
La più grande discarica italiana di materiale radioattivo ha i giorni contati: verrà realizzato un bunker per isolare le scorie stoccate all’interno del sito
A circa trentacinque anni dalla nascita della discarica, era il 1980, e dopo una trafila di riunioni e confronti a tutti i livelli istituzionali, domani, lunedì 9 dicembre, alla ex Raffineria Metalli Capra inizieranno i lavori per tombare in modo definitivo le 82.500 tonnellate di rifiuti contaminati da Cesio 137. La più grande discarica italiana di materiale radioattivo ha, insomma, i giorni contati.
Prospettive
La curatela fallimentare ha individuato la società che sarà chiamata a monitorare la realizzazione del «bunker» in cemento armato che dovrà isolare il materiale contaminato. Si tratta di Arcadis, multinazionale olandese con sede ad Amsterdam, presente in Italia dal 2008, specializzata in bonifica, recupero e riciclaggio dei materiali e depurazione delle acque, con competenze nel settore del real estate e dell’ingegneria di costruzione.
Domani, lunedì 9 dicembre, inizieranno i lavori di predisposizione del cantiere: previsti, nello specifico, disboscamento, predisposizione della viabilità per i mezzi pesanti e costruzione di un pozzo temporaneo limitrofo al sito. Operazioni che dovrebbero durare all’incirca un mese e mezzo, preludio all’avvio vero e proprio dei lavori di realizzazione del sarcofago intorno al materiale ferroso radioattivo: asportazione della terra, costruzione di un muro perimetrale di cemento armato profondo trenta metri e largo ottanta centimetri, copertura in cemento sopra cui saranno stesi dei teli specifici per la sicurezza ambientale, ricoperti infine con circa cinquanta centimetri di terra argilla.
«Per Capriano del Colle è una data storica», si sbilancia il sindaco del Comune bassaiolo, Stefano Sala, che non nasconde la soddisfazione per un risultato cercato con «pazienza» dal primo momento del suo insediamento in municipio, avvenuto quattro anni fa. «L’argilla del Montenetto ha una capacità di isolamento unica – aggiunge il primo cittadino – e questo garantisce una maggiore sicurezza».
Il futuro dell’area
Intorno al sito verrà costruito un piccolo fosso per la raccolta delle acque piovane che non penetrando più nella terra non andranno a creare il percolato che tanto ha preoccupato le autorità in questi anni.
L’intervento durerà 18 mesi e avrà un costo di circa 9 milioni di euro, fondi recuperati dalla curatela fallimentare con la vendita dei due capannoni industriali dell’ex Metalli Capra a Castel Mella, oggi Green Mass Logistic Srl, e a Montirone, dove ha sede la Menoni Metalli Srl.
Le tappe
Di messa in sicurezza del sito di Capriano del Colle si cominciò a parlare per la prima volta cinque anni fa, nel settembre del 2019, quando l’allora prefetto di Brescia, Attilio Visconti, annunciò l’approvazione da parte dell’Isin, l’ispettorato nazionale per le sicurezza nucleare, del progetto definitivo e dell’arrivo da parte del ministero dei fondi necessari.
Ci vorranno due anni per vedere mantenuta quella promessa del ministero, che nell’agosto del 2021 ha sbloccato poco più di 6 milioni di euro per la bonifica di sette siti contenenti materiale radioattivo nel Bresciano, 1 milione dei quali destinato alla discarica di Capriano. Briciole rispetto a quanto necessario, che saranno però, come detto, implementate con la vendita degli altri siti industriali della Raffineria Metalli Capra. Una buona notizia per il territorio e per gli agricoltori del Montenetto e una storia per il cui lieto fine basterà aspettare poco meno di due anni.
Intanto la comunità esulta e attende, dall’assemblea indetta per mercoledì prossimo, 11 dicembre, di conoscere tutti i particolari della messa in sicurezza.
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