EX METALLI CAPRA ENNESIMA INGIUSTIZIA PERCHE' GLI OPERAI RISCHIANO DI PERDERE I LORO SOLDI

 Ex Metalli Capra, perché gli operai rischiano di perdere gli arretrati

Salvatore Montillo - Giornale di Brescia 12/12/2024

150 ex dipendenti sono in attesa di recuperare stipendi per circa un milione di euro. Ma la legge prevede che la precedenza l’abbia il capitolo ambientale

All’assemblea indetta dal sindaco di Capriano, Stefano Sala, per informare i cittadini dell’avvio della messa in sicurezza della più grande discarica di materiale ferroso radioattivo d’Italia hanno partecipato anche un gruppetto di ex operai della Metalli Capra, che dopo il fallimento dell’azienda nel 2019 aspettano ancora un po’ di stipendi arretrati.

Si tratta di 150 operai, 120 dello stabilimento di Castel Mella, e 30 di Montirone, che da cinque anni aspettano qualcosa come un milione di euro circa di salari, che speravano di riuscire ad incassare dalla vendita dei capannoni. Cosa che probabilmente non avverrà.

Dal 2018 in Italia la legge prevede che gli obblighi di natura ambientale siano in capo al curatore fallimentare per fatti imputabili all’impresa fallita e che nella gradazione dei crediti, il risanamento ambientale venga prima dei creditori, dipendenti compresi. Tra la vendita degli stabilimenti di Montirone e Castel Mella, più altre proprietà del fallimento, la curatela è riuscita a ricavare poco meno di 15 milioni di euro. Secondo la curatela tra costi, Iva e spese accessorie, di questi soldi 12 milioni serviranno solo per il primo lotto dei lavori di messa in sicurezza della discarica, cui bisogna aggiungere i costi degli anni passati derivanti dalla custodia della discarica, in capo alla curatela per evitare altri danni ambientali. Per i lavoratori, insomma, il rischio è che non rimanga più nulla.



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